Nell’ambito delle lavorazioni industriali e meccaniche, uno dei processi più utilizzati per la realizzazione di sagome è la fresatura. Questa lavorazione di tipo meccanico può garantire ottimi margini di precisione, risultati eccellenti e tempistiche di processo limitatamente ridotte.
In questo articolo parleremo degli utilizzi della fresatura: quando viene svolta e perché? Scopriamolo insieme.
Quando viene realizzato il processo di fresatura?
La fresatura meccanica rappresenta un’ottima soluzione quando si vuole creare una forma asimmetrica o complessa (come nei casi di scanalature, tasche, fessure o profili tridimensionali). Viste le operazioni da svolgere, la fresatura è ideale per la realizzazione di pezzi in quantità limitata. Ma è anche la soluzione migliore per la produzione di elementi su misura e prototipi.
La fresatura meccanica viene scelta, inoltre, per la fabbricazione di utensili che verranno utilizzati per altre lavorazioni (un esempio sono gli stampi tridimensionali). Essendo molto preciso, questo processo di lavoro viene preferito anche per la lavorazione secondaria di semilavorati: grazie alla fresatura meccanica, infatti, i semilavorati possono essere rifiniti e assumere la forma desiderata.
Quali lavorazioni può accompagnare
Grazie a questo procedimento, è possibile asportare la quantità di truciolo desiderata, mediante il movimento rotatorio di determinati utensili taglienti. In genere, si svolge una prima fase di sgrossatura (durante la quale viene rimossa la maggior parte di materiale) e successivamente si procede con la finitura del pezzo.
È possibile lavorare i materiali mediante fresature:
- a smusso;
- di estremità;
- spianatura di superfici.
La fresatura meccanica viene svolta, molto spesso, insieme ad altri processi tra cui:
- svasatura;
- foratura;
- alesatura;
- filettatura. In particolare, per la produzione di filettature, cavità, fori ciechi e passanti su una superficie.
Leggi anche questo articolo per scoprire altre informazioni utili riguardo la fresatura!